venerdì 30 gennaio 2015

Recensione: "Le notti di Salem" di Stephen King

Ciao a tutti!!!!!
Eccoci finalmente con una nuova recensione!!!

Si, non ditemi nulla, lo so che c'ho messo un'infinità a leggere questo libro.... mea culpa!

Il libro in questione è... rullo di tamburiiiiii

le notti di Salem

Ho letto il mio primo libro di Stephen King!!!

"Le notti di Salem" è stato pubblicato la prima volta nel 1975, dopo il famosissimo "Carrie".

La trama ve la descrivo molto in breve:

!ATTENZIONE SPOILER!

Il protagonista del libro è Ben Mears che ritorna nella piccola cittadina del Maine dove ha passato parte dell'infanzia. Non ha solo bei ricordi di Jerusalme's Lot, in particolare di "Casa Marsten" (una spettrale villa che osserva il Lot dall'alto di una collina) dove ha vissuto una terrificante esperienza che perseguita ancora i suoi incubi di adulto.
E' proprio per esorcizzare questi incubi che Ben torna.
L'estate è ormai agli sgoccioli e gli abitanti della piccola cittadina ritornano alla loro solita routine.
Nel frattempo qualcosa si oscuro si sta preparando ed incombe sulla città.
Solo Ben sembra accorgersene.
Gli indizi sono chiari, in città ci sono i vampiri e la loro dimora è proprio
 "Casa Marsten".
Da principio sono tutti un po' scettici, ma poi la Loro presenza diventa tangibile e gli amici di Ben non possono più far finta che fosse solo una storiella.
Bisogna trovare i Vampiri ed eliminarli, prima che si prendano tutta la città.
Sotto la guida del professor Burke: Ben, Susan, il dottor Cody ed il parroco Callahan intraprendono questa missione.
La prima a morire è Susan, che facendo di testa sua si reca proprio nella tana del lupo e viene vampirizzata dal "Signore" Barlow.
Al gruppo si  unisce il piccolo Mark Petrie.
Saranno proprio Mark e Ben ad uccidere Barlow, dopo la morte o la fuga degli altri personaggi.
Barlow è morto, una parte della cittadina è riuscita a scappare, ma molti sono ancora li, nelle cantine, negli armadi, infestano la città con la loro putrefazione e la notte escono alla ricerca di qualche sventurato passante che non conosca, o non si curi, delle leggende che infestano Salem's Lot.

Ho deciso li leggere questo libro subito dopo "Dracula" Di Stoker e, come lo stesso King afferma, i parallelismo sono molti.
Dall'arrivo in nave all'interno di una cassa, al continuo "Passo avanti" che il vampiro detiene sui suoi inseguitori.
Viene chiaramente dichiarato nel libro il parallelismo tra Matt Burke e Van Helsing che guidano la spedizione, anche se il primo lo fa dal letto dell'ospedale, mentre il secondo lo fa sul campo.
Lo stesso andamento della storia ripercorre in modo molto evidente quello di "Dracula".
Una delle poche cose che secondo me si discosta nei due scritti, è il modo di raffigurare le donne.
I personaggi femminili descritti da King non hanno molto dell'angelica Mina o della virginale Lucy. Anzi, a mio parere sono proprio l'opposto.
Partendo da Susan, una ragazza forte che cerca la sua indipendenza ad ogni costo, in conflitto perenne con la madre. Proprio questa sua testardaggine all'indipendenza la porta alla morte, dritta dritta tra le zanne di Barlow.
Le altre figure femminili non sono da meno, si passa da casalinghe frustrate, alle pettegole di paese. Dalle adultere, alla casalinga adolescente che picchia a morte il figlio (che tra l'altro poi si vendica vampirizzandola!).
Insomma, mi sembra che King non renda proprio molta giustizia alla figura femminile.
Non ho letto altri libri, quindi non posso sapere se questa è una sua costante o se sia magari stata una scelta stilistica per distaccarsi in modo drastico dall'angelica Mina.
Se così fosse, tanto di cappello, ma ho qualche dubbio.

Finalmente in questo libro l'immagine del vampiro, è quella del vero vampiro. Un'essere di morte e putrefazione, che esce solo di notte e dorme in bare o comunque giacigli nelle profondità umide e buie della terra.
Questi vampiri non ti fanno innamorare, ti ammaliano e ti dissanguano lacerandoti le vene.
Questi vampiri ti terrorizzano. In questa piccola cittadina del Maine, King riesce a creare un'ambientazione cupa e carica di emozioni.

Voto: 4/5 Questo libro mi ha TERRORIZZATO, ma non del tutto convinto. Mi è piaciuto il suo aspetto a tratti un pochino splatter, ma devo essere sincera, da King mi aspettavo di più.
Non a livello di paura, poi c'è da dire che io sono una grandissima fifona quindi non è che ci voglia per forza "The King of Horror" per farmela fare nei calzoni!
Mi aspettavo di più come storia, non mi ha mai catturato al 100%, anche se probabilmente è un problema mio, avevo molte aspettative da  questo autore e proverò a dargli altre possibilità!
Tirando definitivamente le somme comunque non mi è del tutto dispiaciuto, tanta paura, belle descrizioni dei luoghi e anche dei personaggi!
Cercavo un libro che nel bene e nel male valesse la pena leggere, questo è uno di quei libri!

"Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate."

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